Monthly Archives: Aprile 2020


Gesù mio, io credo che sei realmente presente nel Santissimo Sacramento. Ti amo sopra ogni cosa e ti desidero nell’anima mia. Poiché ora non posso riceverti sacramentalmente, vieni almeno spiritualmente nel mio cuore. Come già venuto, io ti abbraccio e tutto mi unisco a te; non permettere che mi abbia mai a separare da te.

Sabato Santo

Riflessione di Mons. Leonardo Bonanno Qualcuno in questi giorni ha scritto “Siamo sulla stessa barca” e qualche altro “Siamo nella stessa tempesta”: due termini che evocano episodi evangelici, richiamati anche dal Santo Padre Francesco che in questo tempo di paura per la “barca di Pietro”. Proprio il principe degli Apostoli ci ricorda di “rendere ragione della nostra speranza”, se abbiamo creduto in Cristo (traguardo che … Continua a leggere Sabato Santo »

Venerdì Santo

Riflessione di Mons. Leonardo Bonanno La conclusione delle liturgia della Cena del Signore, che ieri sera abbiamo evocato nel clima della austerità imposta dagli eventi, prevedeva la collocazione dell’Eucarestia in una cappella dove poter essere adorata dai fedeli. Nel semplice rito processionale veniva indicato simbolicamente il cammino spirituale che consenta di entrare nel mistero di fede di Gesù di Nazareth, uomo solo, dimenticato, deriso, ben … Continua a leggere Venerdì Santo »

Giovedì Santo

Riflessione di Mons. Leonardo Bonanno E’ sempre un giorno solenne per la Chiesa il Giovedì Santo, benché sia giorno feriale e quest’anno ricorra in un tempo di isolamento per l’intera famiglia umana e quindi per la comunità ecclesiale. Ai credenti, e specialmente ai sacerdoti, non può sfuggire la dimensione relazionale delle istituzioni donateci dal Maestro, l’Eucarestia e il sacerdozio ministeriale, che insieme esprimono la volontà … Continua a leggere Giovedì Santo »

Mercoledì Santo

Riflessione di Mons. Leonardo Bonanno «È tempo di pensare all’essenziale in ogni ambito della vita sociale ed ecclesiale» Alla vigilia del Triduo Pasquale sento il dovere di richiamare i sacerdoti e i religiosi della Diocesi, specialmente i Parroci, alla scrupolosa osservanza delle norme vigenti in Italia per contenere il diffondersi dell’epidemia che sta mietendo vittime ovunque. Anche a noi, consacrati e fedeli laici, è richiesto … Continua a leggere Mercoledì Santo »

Martedì Santo

Riflessione di Mons. Leonardo Bonanno Il mio ricordo di Sergio La notizia della improvvisa scomparsa del piccolo Sergio Caparelli, di circa otto anni, avvenuta il 15 gennaio 2011 sui banchi della Scuola Elementare di contrada Iotta di San Marco Argentano, mi è giunta a Roma dove mi ero recato per prestare giuramento presso la Congregazione per i Vescovi, essendo stato eletto il 7 gennaio alla … Continua a leggere Martedì Santo »

Lunedì Santo

Riflessione di Mons. Leonardo Bonanno La Domenica delle Palme, pur nel clima dell’austerità che stiamo vivendo, credo abbia evocato in tanti di noi il tempo spensierato e festoso della fanciullezza quando con la famiglia ci si recava in chiesa rievocando l’ingresso di Gesù nella Città Santa. Nella sofferenza oggi, che ci rende più vicini tra noi e più capaci di uno sguardo amorevole verso gli … Continua a leggere Lunedì Santo »

Settimana Santa/ Riflessioni di Mons. Leonardo Bonanno

Sabato Santo Qualcuno in questi giorni ha scritto “Siamo sulla stessa barca” e qualche altro “Siamo nella stessa tempesta”: due termini che evocano episodi evangelici, richiamati anche dal Santo Padre Francesco che in questo tempo di paura per la “barca di Pietro”. Proprio il principe degli Apostoli ci ricorda di “rendere ragione della nostra speranza”, se abbiamo creduto in Cristo (traguardo che sembrava ufficialmente impossibile … Continua a leggere Settimana Santa/ Riflessioni di Mons. Leonardo Bonanno »

Proponiamo l’articolo apparso in prima pagina su L’Osservatore Romano del 26 marzo scorso a firma di don Roberto Oliva giovane sacerdote di Praia a Mare che ha conseguito la Laurea in Lettere presso l’Università della Calabria, con una tesi sulle Passiones dei Martiri Argentanesi ed è specializzando in Teologia Dogmatica presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale (sez. San Luigi) in Napoli.

di Roberto Oliva

In maniera unica quest’anno il tempo quaresimale che stiamo attraversando costituisce un importante “segno sacramentale della nostra conversione”, come preghiamo nell’orazione di Colletta della i domenica di Quaresima.

Un tempo lento, anomalo e surreale che ci ha strappati dal vortice dei nostri impegni improrogabili per gettarci nell’immobilità delle nostre case. Un tempo carico di dubbi e angosce, ma anche di sofferenza per molti che patiscono l’epidemia. Un tempo in cui fare i conti con il silenzio, la quotidianità e gli affetti più cari. Un tempo in cui scoprirci dispensabili e quasi “inutili”, costretti a riconoscere che la conversione non è sforzo umano, ma presenza da accogliere. Un tempo in cui non possiamo dimostrare — attraverso il nostro fare — quanto siamo bravi, ma arrenderci alla povertà del silenzio e dell’immobilità.

Anche questo tempo diventa sacramento della nostra conversione se finalmente ci farà smarrire le strade certe della religione e ci aprirà quelle sconosciute della fede. La conversione ribadisce proprio questo: Dio non è lì dove credevamo! Le chiese vuote e i riti quaresimali disertati più che di assalti di nostalgia, dovrebbero farci sussultare di vitali desideri: dove si lascia trovare Dio?

Sarebbe comprensibile, ma inopportuno voler proporre necessariamente la solita strada per arrivare a Dio, mentre oggi Lui chiede di percorrerne altre. Il sociologo e teologo Peter Ludwig Berger osservava: «La realtà è assediata dall’alterità che si cela dietro le fragili strutture della vita quotidiana». Non quelle ufficiali, ma altre strade oggi possono diventare il sacramento di Dio, che non vogliono duplicare né scimmiottare i sacramenti che si celebrano abitualmente in Chiesa. La conversione prevede uno sguardo rinnovato sulla realtà, capace di scorgere non solo le già solenni strade di Dio (i sacramenti, i riti ecc.), ma anche quelle informali e finora sottovalute che questo tempo ci sta dischiudendo: la complessità e la ricchezza della vita quotidiana.

Sembra riecheggiare il profeta Isaia, quando il Signore agli Israeliti sfiduciati promise meraviglie più grandi rispetto a quelle operate nel primo esodo: «Non ricordate le cose passate,/ non pensate più alle cose antiche!/ Ecco io faccio una cosa nuova:/ proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?/ Aprirò anche nel deserto una strada» (Is 43, 18-19).

In un tempo così particolare — ridotto a pochi contatti umani — quello con Dio si presenta nella possibilità di un contatto anonimo, nascosto e quasi-sacramentale. Continuava Berger: «Quando la nostra attività si interrompe o viene messa in discussione per una ragione o per l’altra, riusciamo a intravedere la realtà trascendente. E una volta ogni tanto, raramente, l’altro irrompe nel nostro mondo manifestandosi in tutto il suo irresistibile splendore». Il grande gesuita Karl Rahner in un suo libretto Cose d’ogni giorno esprimeva la ricchezza della quotidianità che cela l’Altro, da riconoscere attraverso comuni e non banali segni e riti: il camminare, il lavorare, il sedersi, il guardare, il ridere, il mangiare e il dormire.

La povera quotidianità che viviamo custodisce una ricchezza sacramentale che richiede di essere riconosciuta e accolta: «Se la vostra vita quotidiana vi sembra povera, non l’accusate; accusate voi stessi, che non siete assai poeta da evocarne la ricchezza; ché per un creatore non esiste povertà né luoghi poveri e indifferenti. E se anche foste in un carcere, le cui pareti non lasciassero filtrare alcuno dei rumori del mondo fino ai vostri sensi — non avreste ancora sempre la vostra infanzia, questa ricchezza preziosa, regale, questo tesoro dei ricordi?» (R. M. Rilke)


Settimana Santa e Pasqua, le indicazioni per le celebrazioni

Carissimi, in prossimità della Settimana Santa desidero darvi delle indicazioni univoche circa le celebrazioni liturgiche in Diocesi in osservanza agli Orientamenti della Cei e alle disposizioni governative (vedi decreto del Ministero dell’Interno). Anche se le nostre chiese rimangono aperte le celebrazioni dovranno continuare a svolgersi “senza la partecipazione del popolo” per i motivi noti. I riti liturgici siano limitati “ai soli celebranti e agli accoliti … Continua a leggere Settimana Santa e Pasqua, le indicazioni per le celebrazioni »