Caritas diocesana

Giornata mondiale dei poveri

La lettera del direttore mons. Francesco Cozzitorto

IV GIORNATA MONDIALE DEI POVERI
15 Novembre 2020 – “Tendi la tua mano al povero” (Cfr. Sir 7,32)

Carissimi,

In questo tempo di pandemia, non ancora superato, abbiamo visto tante mani tese: del medico, dell’infermiera, del farmacista, del sacerdote, di tanti uomini e donne, che hanno sfidato il contagio e la paura per dare sostegno e consolazione.

Anche la nostra Caritas diocesana e le Caritas parrocchiali, con i Centri di Ascolto nelle tre foranie, S. Marco – Belvedere – Scalea, nelle parrocchie e nelle unità pastorali, hanno testimoniato l’accoglienza e il dono, ai fratelli poveri e bisognosi. Supportati dalla Conferenza Episcopale Italiana e dalla Diocesi, non siamo stati con le mani in tasca, senza lasciarci commuovere dalla povertà, senza sforzarci di vivere in pienezza il nostro essere di Cristo, pane spezzato, offerto e mangiato.

Purtroppo dobbiamo anche notare che: non sempre noi siamo stati fedeli al comando di Dio: “Amatevi come io ho amato voi”, il peccato e la misericordia segnano il nostro cammino nel tempo; e che non sono ancora scomparse nel mondo mancanze di responsabilità sociale che accrescono grandemente le povertà e il numero dei poveri.

La mano tesa ci invita ad assumerci, singolarmente e comunitariamente, la responsabilità di dare il nostro contributo che si evidenzia in gesti di vita quotidiana per alleviare la sorte di quanti mancano della dignità dei figli di Dio e nello stesso tempo di accogliere e farci carico delle difficoltà che vivono i nostri fratelli, specialmente i più poveri, per dare soluzioni e speranze.

Chiedo, nell’attuale momento storico, carico di numerose difficoltà relazionali, ai Vicari Foraniali, a tutti i Parroci e a tutti i Referenti Caritas, di adoperarsi, inventando anche nuovi percorsi educativi e comunicativi, perché la celebrazione della Giornata, possa avere i frutti che Papa Francesco chiede per la chiesa e per il mondo.

A conclusione del Giubileo della Misericordia, il 20 novembre 2016, nella Lettera Apostolica “Misericordia et Misera”, Papa Francesco scriveva: “… mentre in tutte le cattedrali e nei santuari del mondo si chiudevano le Porte della Misericordia, ho intuito che, come ulteriore segno concreto di questo Anno Santo straordinario, si debba celebrare in tutta la Chiesa, nella ricorrenza della XXXIII Domenica del Tempo Ordinario, la Giornata mondiale dei poveri. Sarà la più degna preparazione per vivere la solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo, il quale si è identificato con i piccoli e i poveri e ci giudicherà sulle opere di misericordia (cfrMt 25,31-46). Sarà una Giornata che aiuterà le comunità e ciascun battezzato a riflettere su come la povertà stia al cuore del Vangelo e sul fatto che, fino a quando Lazzaro giace alla porta della nostra casa (cfrLc 16,19-21), non potrà esserci giustizia né pace sociale. Questa Giornata costituirà anche una genuina forma di nuova evangelizzazione (cfr Mt 11,5), con la quale rinnovare il volto della Chiesa nella sua perenne azione di conversione pastorale per essere testimone della misericordia.” (MM,21).

L’intuizione del Papa, con il messaggio di questo anno: “Tendi la tua mano al povero” (Sir 7,32), intreccia la preghiera a Dio e la solidarietà con i poveri. “La preghiera a Dio e la solidarietà con i poveri e i sofferenti sono inseparabili. Per celebrare un culto che sia gradito al Signore, è necessario riconoscere che ogni persona, anche quella più indigente e disprezzata, porta impressa in sé l’immagine di Dio. Da tale attenzione deriva il dono della benedizione divina, attirata dalla generosità praticata nei confronti del povero. Pertanto, il tempo da dedicare alla preghiera non può mai diventare un alibi per trascurare il prossimo in difficoltà. È vero il contrario: la benedizione del Signore scende su di noi e la preghiera raggiunge il suo scopo quando sono accompagnate dal servizio ai poveri. (Messaggio, 2).

Saluto tutti in Cristo Gesù con le parole di Giovanni: «Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e nella verità» (3,18),.

Mons. Francesco Cozzitorto – Direttore

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