Diamante

«Il Signore accolga l’anima benedetta di Serena»

Monsignor Bonanno si è rivolto Innanzitutto alla famiglia della giovane che da anni segue un cammino di fede neocatecumenale

Nel pomeriggio di giovedì 27 maggio, nella Chiesa di Gesù Buon Pastore di Diamante monsignor Leonardo Bonanno ha officiato le esequie di Serena Cosentino, la giovane ricercatrice di 27 anni che ha perso la vita nella tragedia della funivia di Stresa-Mottarone insieme ad altre 13 persone tra cui il fidanzato Mohammadreza Shahaisavandi di origini iraniane. Ai funerali hanno concelebrato i parroci di Diamante. Nei giorni scorsi nel telegramma a firma del cardinale segretario di Stato Pietro Parolin e indirizzato da monsignor Franco Giulio Brambilla, vescovo della diocesi di Novara che comprende il territorio di Stresa-Mottarone, si legge che Papa Francesco ha appreso con “grande dolore” la notizia del “drammatico incidente avvenuto presso la funivia Stresa-Mottarone e desidera esprimere ai familiari delle vittime vicinanza e sentito cordoglio”. Tra le vittime i due giovani (Serena e il fidanzato “Eshan”) residenti nella cittadina di Diamante che fa parte della diocesi di San Marco Argentano – Scalea.
La notizia appresa domenica scorsa dal nostro Vescovo a pochissime ore dalla celebrazione di Pentecoste, officiata da mons. Bonanno nella stessa chiesa parrocchiale dove oggi si sono svolte le esequie, al rientro in episcopio, dal parroco don Eugenio Hounglonou che insieme al sindaco della cittadina del Tirreno Cosentino sen. Ernesto Magorno si erano appena recati presso la famiglia Cosentino per la condivisione di un dolore che era non solo di una famiglia ma di tutta la comunità diamantese.

Il Vescovo già nella sua omelia di Pentecoste, domenica scorsa, aveva ricordato “come il Signore avesse mandato lo Spirito Santo agli apostoli indicandolo con l’appellativo di paraclito che significa consolatore cioè la terza persona della Santissima Trinità che è deputato precipuamente alla consolazione dei tanti dolori che da sempre affliggono l’umanità. Oggi nella sua riflessione il presule ha ribadito come «in alcune circostanze non basta il nostro buon cuore e le nostre sentite parole ad alleviare le sofferenze dei fratelli ma c’è bisogno di un intervento soprannaturale quello dello Sspirito di Dio che tra ha i suoi doni quello della fortezza».
Durante il rito esequiale nella stessa chiesa parrocchiale che ha accolto la salma di Serena al suo arrivo nel pomeriggio di oggi Monsignor Bonanno ha espresso quel pensiero spirituale sapendo di rivolgersi Innanzitutto alla famiglia della giovane che da anni segue un cammino di fede (genitori, sorelle gemelle e fratello) secondo lo stile neocatecumenale per cui il tragico evento non poteva indurre alla disperazione ma doveva trovare una risposta, benché umana, secondo quanto il Signore fa capire con la sua Parola di vita. La morte non è per i cristiani la fine della vita ma con essa inizia la dimensione dell’eternità come lo stesso nostro cuore ci fa sentire e la liturgia ci fa ripetere in questi momenti dolorosi «la vita non è tolta ma è trasformata». Non vogliono essere queste parole considerazioni di circostanza perché sappiamo bene come la fede Cristiana poggia sull’evento della Risurrezione di Cristo, morto e risorto. Tanto che Paolo può esclamare: «se Cristo non fosse risorto vana sarebbe la nostra fede». La giovane Serena a soli 26 anni ha raggiunto considerevoli traguardi sotto il profilo della maturità umana, culturale e professionale da tutti apprezzata, come viene scritto nei diversi commenti alla tragedia che ha interessato lei e il giovane, che amava e che stava per concludere gli studi di ingegneria; esso mette in risalto le sue doti di intelligenza e di volontà, che costituiscono già di per sé una ricchezza alla quale la fede nel Dio della vita dona il suo suggello. In questo momento sentiamo da fratelli e sorelle il bisogno di elevare a Dio le nostre preghiere di suffragio perché al più presto si realizzi l’incontro dei nostri giovani con il Signore creatore e unico Dio dell’Amore e della Vita.
Soprattutto la Madonna Immacolata, tanto venerata dal popolo diamantese, in possa lenire in questa grande prova il dolore dei familiari colmando il vuoto lasciato nella dimora terrena e alimentare la speranza del nostro incontro definitivo al termine del nostro cammino”.

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