Lo scorso 21 giugno a Lamezia Terme

Incontro con don Ciotti

Formazione per gli animatori del Progetto Policoro

Urgenza, speranza, fiducia, responsabilità, queste le parole che don Luigi Ciotti ha consegnato, a noi Animatori di Comunità del Progetto Policoro calabrese in un incontro formativo, avvenuto lo scorso 21 giugno a Lamezia Terme, che ha assunto i contorni del luogo del cuore, quello spazio di riflessione in cui non si delineano confini se non quelli dell’incanto, della fiducia, dell’auspicio di un cambiamento necessario ed indifferibile.
“Abbiamo la responsabilità delle parole, per questo Gesù ci ha dato una bocca sola e due orecchie, per abituarci ad un ascolto profondo e ad un parlare attento che sia azione”. Ed è proprio in queste parole che risuona, forse, il più importante impegno di noi giovani animatori: abbandonare le connessioni multimediali e liberarci nelle relazioni, nell’incontro vero con l’altro che è anche quella parte di noi stessi che concediamo nel fluire di un legame che può svelare sì le nostre fragilità ma che sarà sempre e comunque arricchente. Siamo chiamati, per come anche don Ciotti ci ha suggerito, ad uscire dai nostri recinti per abitare le povertà, non solo quelle economiche ma anche quelle più silenziose, quelle che si accompagnano alla disperazione, alla anoressia del sentire, all’indifferenza ed alla sfiducia. L’accompagnare l’altro deve diventare, come anche Papa Francesco ha detto nell’udienza per i 25 anni del Progetto Policoro, un prendere per mano, un ascoltare le delusioni, le aspettative disattese, i sogni infranti dei tanti nostri coetanei, per ridisegnare un futuro che possiamo cambiare solo insieme, con fede e volontà per costruire “una mappa geografica di cose fatte insieme”, come lo stesso don Luigi ha ricordato.
Orgogliosi della nostra amata terra, studieremo di più, ci informeremo di più, agiremo di più, per fare dell’animare, del dare animo, una nuova categoria evangelica ed economica che costituisca le fondamenta di una nuova cultura del lavoro che non si adagi su logiche assistenzialistiche ma che sia il riscatto di una dignità lungamente calpestata. Grazie Don Luigi, grazie per averci ricordato di essere orgogliosamente calabresi!

Rosalba Cupone

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