L'Augurio del nostro vescovo

Messaggio al mondo della scuola

Per l'inizio del nuovo anno scolastico

Carissimi studenti, docenti, dirigenti scolastici e personale della scuola,
con l’inizio di questo nuovo anno, desidero farvi giungere il mio più caloroso saluto e una benedizione speciale, affinché ogni cammino intrapreso possa essere un seme ricco di luce, speranza e verità. L’apertura della scuola è come l’aurora di un giorno nuovo. Essa reca con sé attese, sogni, qualche timore, ma soprattutto il dono meraviglioso della possibilità di crescere. Così scriveva il profeta Isaia: «Il Signore Dio mi ha dato una lingua da discepolo, perché io sappia indirizzare una parola allo sfiduciato» (Is 50,4). Quale luogo, se non la scuola, è chiamato oggi a formare giovani con la “lingua del discepolo”, capaci di pensiero critico, ma anche di parola buona, incoraggiante e pienamente umana?
A voi, cari studenti, rivolgo un invito: non abbiate paura di vivere con impegno e serietà lo studio. Si tratta di una fatica che costruisce. Vorrei, a tal riguardo, ricordare le parole di Seneca: «Non per la scuola, ma per la vita si impara». Ogni pagina letta, ogni problema risolto, ogni discussione affrontata con rispetto vi prepara a essere donne e uomini capaci di abitare il mondo con responsabilità e libertà.
Permettete che vi ricordi anche le parole forti e vere di don Lorenzo Milani, maestro di libertà e coscienza: «La scuola siede tra il passato e il futuro e deve averli presenti entrambi. È l’unico luogo dove si può parlare con libertà perché è l’unico dove non si lavora per il denaro, ma per l’uomo».
Ai docenti, maestri nel senso più alto e nobile del termine, rivolgo un pensiero riconoscente. Voi siete seminatori di futuro. Non abbiate timore di essere esigenti, appassionati e profondi. L’insegnamento, come affermava san Giovanni Paolo II, è «un atto di amore che si alimenta ogni giorno di pazienza, di ascolto, di presenza». Le vostre parole rimangono scolpite nel cuore degli studenti molto più di quanto possiate immaginare.
A voi, dirigenti e personale scolastico, che spesso agite nel silenzio operoso, va la mia stima per il vostro servizio. Custodite l’ambiente della scuola come un giardino da coltivare, un luogo dove la bellezza del sapere si unisce al rispetto per ogni persona. Don Bosco diceva che “l’educazione è cosa di cuore e il cuore ha bisogno anche di ordine, attenzione e cura dei dettagli”.
In questo anno in cui continuiamo a celebrare il Giubileo della Speranza vi accompagni l’immagine del pellegrino. Tutti siamo in cammino: ogni studente, ogni insegnante, ogni collaboratore è un viandante chiamato a compiere il proprio tratto di strada con coraggio. Il piccolo principe di Saint-Exupéry ha scoperto che «l’essenziale è invisibile agli occhi». Vi auguro di non dimenticare mai l’essenziale: il desiderio di verità, il rispetto per ogni volto, la gioia di apprendere insieme. Come dono per tutti voi, desidero lasciarvi questi versi, che custodiscono il senso profondo dell’educare:
 
Educare è seminare l’eterno
Educare non è riempire vasi vuoti, ma accendere fuochi nascosti.
È credere che dentro ogni volto dorma un futuro ancora non scritto.
Educare è ascoltare la voce di chi tace, è alzare chi inciampa e non si arrende. È seminare parole come pane
sperare che un giorno diventino alberi.
Educare è seminare l’eterno
nel fragile tempo di ogni giorno. È un atto d’amore,
fatto di pazienza e di speranza.
Affido ciascuno di voi alla protezione di Maria, Sede della Sapienza, e invoco su tutti il dono dello Spirito Santo, affinché ogni giorno sia occasione di crescita nella conoscenza e nella carità.

Con affetto, vi auguro un buon anno scolastico!

San Marco Argentano, 7 settembre 2025 Solennità della Madonna del Pettoruto

† Stefano Rega, vescovo

Messaggio per la scuola 2025

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