Stefano Rega
Per Grazia di Dio e della Santa Sede Apostolica
Vescovo di San Marco Argentano-Scalea
CAUSA DI BEATIFICAZIONE e CANONIZZAZIONE del Servo di Dio Mons. PIETRO RAIMONDI Vescovo di Crotone
Prot. N° ../2023/D
EDITTO VESCOVILE
Accogliendo l’istanza del Can. Don Giovanni Celia, Postulatore legittimamente costituito, che in data 26 aprile 2023 ha chiesto con il Supplex libellus presso questa Curia Vescovile di introdurre la Causa per la Beatificazione e Canonizzazione del Servo di Dio Mons. Pietro Raimondi, Vescovo;
dopo aver ottenuto il parere favorevole della Conferenza Episcopale Calabra del 4 luglio 2023; ottenuto il Nulla Osta del Dicastero delle Cause dei Santi del 27 ottobre 2023 (Prot. n. 3708-1/23);
con il presente EDITTO, secondo quanto prevede l’art. 43 dell’Istruzione Sanctorum Mater, è lieto di informare la Comunità diocesana che intende introdurre la
CAUSA DI BEATIFICAZIONE e CANONIZZAZIONE del Servo di Dio Mons. PIETRO RAIMONDI – Vescovo di Crotone
Il Servo di Dio, Mons. Pietro Raimondi nacque a Verbicaro (Cosenza), il 15 febbraio 1896. Iniziò gli studi presso il Seminario di Amelia (Terni) e li proseguì al Pontificio Leoniano di Roma. Partecipò alla Prima guerra mondiale come ufficiale per cinque anni, tra cui due di prigionia. Di ritorno dalla guerra nel 1919, riprese gli studi presso il Pontificio Seminario Teologico San Pio X di Catanzaro, fino all’Ordinazione sacerdotale avvenuta in Cassano all’Jonio il 29 ottobre 1922. Rimase in Cassano come segretario particolare del vescovo per quindici anni, divenendo anche Canonico del Capitolo Cattedrale, Assistente Diocesano dell’Azione Cattolica e Padre Spirituale del Seminario. Fu rettore dei Collegi Vescovili di Castrovillari e di Praia a Mare.
Fu eletto Vescovo di Crotone l’8 maggio 1946 e consacrato dal Vescovo Mons. Raffaele Barbieri a Cassano all’Jonio il 29 giugno 1946. Fece il suo ingresso solenne in Crotone il 29 settembre 1946.
Svolse il suo ministero episcopale in Crotone per venticinque anni, mostrandosi padre buono e affettuoso verso tutti. Tra le tante opere di carità si ricorda l’apertura della sua casa per ospitare profughi istriani in fuga dalle varie situazioni difficili esistenti in quegli anni. Egli, in spirito di vera umiltà, si “rifugiò” in una stanzetta disadorna che serviva anche da transetto tra l’Episcopio e la cantoria della Cattedrale.
“Mons. Raimondi – scriveva don Francesco Mancuso – si è rivelato un consigliere saggio e un padre affabile con tutti. Chiunque sia andato da lui o spinto da una sofferenza o bisognoso di luce interiore o di sollievo materiale, ha sempre trovato in lui conforto, luce e tranquillità. Senza dubbio è stato questo uno degli spiccati carismi del suo ministero episcopale; sembrava avesse la “discretio spirituum” ossia quel dono altamente carismatico che sa leggere nel più profondo dei cuori e sa dare luce e gioia”.
Raggiunti i limiti di età, presentò le dimissioni al Papa Paolo VI e si ritirò nel suo paese natio nel luglio 1971.
A Verbicaro ha abitato a casa della sorella Carmela Raimondi, in umiltà e preghiera per la Chiesa, per la parrocchia, per la Diocesi, per la sua amata Crotone.
Ancora attivo per alcuni anni, ha partecipato e presieduto le sacre funzioni nella Chiesa Madre e ha celebrato l’Eucaristia quotidianamente nella Chiesa di San Giuseppe. Da quando le forze fisiche non gli hanno permesso di continuare l’attività esterna ha continuato a celebrare quotidianamente in casa fino al 10 marzo 1986. Concluse santamente la sua esistenza terrena in Verbicaro il 27 luglio 1987. Subito dopo i funerali svoltisi a Verbicaro, la città di Crotone lo volle per alcuni giorni nella “sua”Cattedrale per un ultimo abbraccio. Fu un continuo e ininterrotto pellegrinaggio di tutti i suoi figli che gli resero omaggio e che mal volentieri accettarono la sua decisione di far riposare i suoi resti mortali nel camposanto del paese natio accanto ai genitori, in attesa della risurrezione finale.
Dopo il suo ritorno al Padre si è registrato presso il popolo di Dio una sempre più crescente venerazione che testimoniava la sua fama sanctitatis, tanto da raccogliere una petizione di firme per chiedere l’inizio della Causa. In questi anni sono numerose le manifestazioni verso questo beneamato pastore attraverso celebrazioni solenni a Crotone e nel paese natio di Verbicaro.
Diversi luoghi e strade oggi portano il suo nome. Ma soprattutto il suo ricordo è rimasto vivo nel cuore dei fedeli che lo ricordano con devozione e gratitudine, attribuendogli diversi: “il Vescovo santo di Crotone”, “il Vescovo-Parroco”, “il Vescovo vicino al suo popolo”, “il Vescovo amato dal suo popolo”.
Inoltre, i miei predecessori vollero avviare un’indagine previa per l’inizio della Causa che si è conclusa positivamente.
Considerata ora la grave responsabilità che tale decisione comporta, invito formalmente tutti coloro che fossero a conoscenza di qualche ostacolo circa la fama di santità di detto Servo di Dio a darne notizia al sottoscritto Ordinario Diocesano o al Postulatore.
A norma delle disposizioni canoniche, tutti coloro che fossero in possesso di scritti (manoscritti, diari, lettere) e ogni altro documento o testimonianza (ad esempio video, audio) di Mons. Pietro Raimondi sono invitati a porli a disposizione del Postulatore della Causa o presso la Curia Vescovile di San Marco Argentano-Scalea.
Se il possessore di tali documenti e/o scritti intenderà conservarne l’originale, potrà esibirne copia debitamente autenticata.
Il presente Editto rimarrà affisso per la durata di due mesi all’albo delle Curie di San Marco Argentano-Scalea e di Crotone-S. Severina, presso la Cattedrale di San Marco Argentano, la Cattedrale di Crotone e nelle parrocchie delle già menzionate Diocesi e ne sia data pubblica informazione ai fedeli.
Sarà inoltre pubblicato sul Bollettino Diocesano, sulla pagina diocesana di Avvenire, sul sito internet della Diocesi, e sul quotidiano online della Conferenza Episcopale Calabra ed eventualmente sugli organi di stampa ecclesiali e laicali della nostra Regione.
Dalla Sede Vescovile il 3 dicembre 2023
Prima domenica di Avvento
✠ Stefano Rega
Vescovo
Can. Antonio Fasano
Cancelliere Vescovile