Omelia Madonna dell’Achiropita della patrona della diocesi di Rossano-Cariati
Carissimi,
ringraziamo tutti insieme il Signore, perché ancora una volta ci dà la grazia di ritrovarci in questa Cattedrale così gremita per dire la nostra filiale devozione alla Vergine Maria, qui venerata sotto il titolo di Madonna Achiropita, per rivolgerle con grande fiducia la nostra preghiera, e soprattutto per testimoniare il nostro amore per Lei.
Siamo qui per questo. Ma siamo qui anche per qualche cosa di più significativo, di più affascinante e coinvolgente: per percepire, più profondamente e in un modo sempre nuovo, l’amore di Maria per noi.
Certo, è importante il nostro amore per lei; ma non c’è dubbio che è molto più importante, immensamente più grande l’amore che Lei ha per tutti e per ciascuno di noi.
In questo clima di festa la Madonna invita ciascuno di noi a prendere parte alla sua esperienza di grazia, alla sua avventura spirituale. E proprio con questa condivisione ella vuole dirci, ancora una volta, il suo amore per noi.
Desideriamo insieme per aprire la nostra casa, la casa del nostro cuore a Lei. Vogliamo accogliere Maria, per ricevere il suo amore. Per questo dobbiamo sentire più vivo dentro di noi il bisogno di ringraziare il Signore, nel dono sublime dell’Eucaristia, perché ci ha dato, come nostra madre, Maria. Ce l’ha donata con tutte le delicate e intense vibrazioni del suo amore materno.
Forse ringraziamo poco il Signore Gesù, per questo suo ultimo dono – vero testamento d’amore – che egli vuole consegnare al cuore di ciascuno di noi. Ringraziamo Gesù perché ci ha donato e continua a donarci Maria, e con Maria il suo amore materno.
Nello stesso tempo, carissimi, la nostra preghiera non sia soltanto di supplica, di richiesta delle tante grazie di cui sentiamo di avere bisogno, ma sia innanzitutto una preghiera fatta di ammirazione, di vera e propria contemplazione. Siamo chiamati a rimanere sorpresi e stupiti, e per questo profondamente gioiosi nell’intimo del nostro cuore, di fronte a questa singolarissima dignità, a questa grandezza unica di Maria: Lei è stata chiamata ad essere non solo la madre di Cristo Gesù, ma anche la madre di tutti gli uomini. Veramente quella di Maria è una maternità unica in tutta la storia del mondo, perché tale maternità ha gli stessi confini dell’umanità intera.
Affidiamo all’amore di Maria la comunità diocesana di Rossano – Cariati, il parroco della Cattedrale don Pietro, e tutti voi. Affidiamo all’amore di Maria i frutti spirituali che avete seminato e raccolto in nei giorni della novena L’ormai consolidata festa della Madonna Achiropita esprime il frutto dalla vostra generosità spirituale: Dio benedica il vostro impegno nella semina che favorisce la crescita del Regno di Dio. Quelli del novenario sono giorni di grazia, scanditi da preghiera, confessioni, celebrazioni eucaristiche e preghiera comunitaria, giorni dedicati a riscoprire il valore della devozione mariana. Momenti che il Signore ci dona per riscoprire la fede in Lui, per riporre speranza e fiducia nel suo cuore di Padre, per gustare l’amore e la dolcezza della Vergine Maria.
Tra i tanti significati che si attribuiscono al nome di Maria, vi è quello di Achiropita, cioè non fatta da mani d’uomo. Un titolo che si è diffuso nella spiritualità devozionale e che ci fa celebrare il candore e la purezza di Maria. La bellezza e la purezza della Vergine, ci invita a sollevare i nostri occhi al cielo. Guardiamo al cielo per avere occhi nuovi sull’umanità! Se guardiamo al cielo e pensiamo a Dio come lontano forse non abbiamo ancora ben compreso il Vangelo. Se pensiamo che la nostra vita sia felice solo se saliamo di grado, di economia e potere, significa che non abbiamo compreso la buona notizia. Dio stesso, con il dono del suo Spirito, ci aiuta nel cuore e nella mente a capire e a vivere la stessa vita di Gesù, così da poter sperimentare con gioia che possiamo essere anche noi in cielo, ma con i piedi per terra. Per “alzare” la nostra vita non serve che ci distacchiamo dal prossimo, ma lo amiamo ancora di più come e con Gesù.
Le stelle del cielo erano per i naviganti i punti di riferimento e la bussola per orientare le traversate in mare. In questo senso la Madonna, più bella della luna e delle stelle, è per tutti noi segno sicuro che orienta il cammino. La Madonna ha assunto il compito di guidare i nostri cori all’incontro con il Signore. Maria indica sempre la strada che ci conduce a Gesù. I Vangeli non riportano mai episodi della vita di Maria slegati dalla presenza del suo amato Figlio. Possiamo dire che dove c’è Maria lì c’è Cristo e dove c’è Cristo lì c’è Maria. Questa è la ragione che motiva la nostra devozione alla Madonna: conoscendo Lei, amandola e venerandola, impareremo a relazionarci con Dio con più fede e maggiore consapevolezza.
Guardiamo al cielo e guardiamo a Maria per scoprire il volto di Dio. Un cielo che è nostra misura, un cielo che si riflette nei volti di chi incontriamo, nei poveri che sapremo sostenere con il nostro amore, nei nemici che impareremo a perdonare, nel lavoro quotidiano che ci santifica, nel sacrificio di sé che richiede l’obbedienza alla vocazione ricevuta, nel servizio che offriamo nella comunità domestica e familiare. Scopriremo che in tutti c’è un pezzo di cielo in cui si riflette la presenza di Dio e della Vergine Maria.
Non può mancare, allora nei nostri cuori, quella gioia cristiana che è frutto della presenza dello Spirito Santo. La Vergine Santa, piena di grazia, piena di Spirito Santo, è protagonista della pagina del Vangelo di Giovanni che abbiamo ascoltato. Durante la festa delle nozze a Cana di Galilea, l’evangelista ci riferisce che allo sposalizio sono invitati Gesù e Maria. La gioia della festa è interrotta da un colpo di scena inaspettato: viene a mancare improvvisamente il vino. Ad arginare il pericolo dell’interruzione della celebrazione è proprio Maria. Il suo primo passo consiste nel mostrare a Gesù la carenza: “Non hanno vino”. La madre di Gesù rappresenta dunque tutto il popolo d’Israele e tutta l’umanità che implora gioia per il popolo che non ha vino. Maria nella sua funzione materna ci insegna ad avere viscere di madre che si preoccupano di chi soffre e ha bisogno di aiuto. Interviene e intercede a favore degli sposi invocando l’aiuto del suo Figlio. Maria diventa così la donna coraggiosa che non teme di implorare l’aiuto divino. Lei ci insegna a pregare, talora con insistenza, ci suggerisce di bussare alla porta del cuore di Dio, senza avere il timore di non essere ascoltati.
L’umiltà della Madonna è pienamente svelata dalle sue parole: “Fate quello che lui vi dirà”, non quello che Lei ci dice, ma ciò che il Figlio ci rivela. Come Maria, impariamo ad assumere atteggiamenti di umiltà che si rivelano in un servizio da vivere come strumenti che non attirano gli altri a sé, ma li facciano incontrare con la grazia di Dio. La grazia che Dio ci concede è armonizzata con il nostro desiderio di accoglierla. In questo senso occorre che doniamo la nostra fragile umanità a Dio, le nostre miserie, le nostre “giare piene d’acqua” perché possano essere tramutate in vino. Il miracolo della trasformazione dell’acqua in vino, è il prodigio che si realizza ogni giorno nella nostra vita quando scegliamo di non vivere al di sotto della pienezza e della felicità che Dio prevede e sogna per noi. Noi siamo chiamati a desiderare una vita piena di gioia duratura. Sempre sorretti da una Speranza cristiana che mai delude perché è frutto della fedeltà di Dio per noi. La Speranza è il tema che scopriremo e approfondiremo nel prossimo Giubileo. Maria è per noi pegno di speranza e di consolazione futura, ma è anche guida, sostegno, via che ci conduce a Dio. Il Suo Cuore, la sua vita, ci indicano dove porre i nostri passi, come incedere, quali virtù preferire, come orientare tutta la nostra vita verso il bene, per ricevere dal Signore, la forza e la luce di cui abbiamo bisogno.
Implorando la benedizione su tutti voi, su questa comunità parrocchiale, sulla Diocesi di Rossano – Cariati, sugli ammalati, sui bisognosi e su quanti venerano la Madonna Achiropita, ci affidiamo alla sua materna intercessione perché, guardando a Lei e invocando il suo nome, possiamo procedere sicuri nel mare della vita. Amen