Festa Santa Rosa da Lima –  Loc. Torrevecchia

23-08-2023

Omelia Festa Santa Rosa da Lima –  Loc. Torrevecchia 23 Agosto 2023

Carissimi, 

con grande gioia celebriamo l’Eucaristia nel giorno in cui la comunità parrocchiale Immacolata Concezione di Cirimarco festeggia solennemente Santa Rosa da Lima. I santi sono nostri carissimi amici e compagni di viaggio nel cammino della vita e della fede. Sono con noi per intercedere a nostro favore presso Dio e sono davanti a noi per stimolarci, con il loro esempio, nella via della santità. 

Nella festa liturgica di Santa Rosa ci rivolgiamo a lei proprio per chiedere il dono della sua intercessione presso Dio; e, inoltre, per guardare a lei come a un esempio di vita secondo lo Spirito, capace di affascinarci e si sostenerci nell’impegno quotidiano della nostra sequela di Gesù. Egli è stato per Santa Rosa il Signore del suo cuore: non vi è stato ambito della vita della santa che non sia stato abitato da Dio, che non abbia ricevuto l’influsso della Sua parola e della Sua presenza, che non sia stato trasformato dalla forza dirompente e delicatissima del Suo amore. Come è facile, invece, per noi verificare, con una certa tristezza, che Dio non è il Dio del nostro cuore! Perché Dio rimane ancora spesso escluso dalla nostra vita, non di rado ai margini. Non tutto ciò che è nostro è di Dio. Molto di noi è nostro e non vogliamo donarlo al Signore. 

Il tutto che accoglieremo nelle nostre ceste questa sera diventi offerta al Signore. Salga a Lui la preghiera di ringraziamento per i doni ricevuti in questi giorni di preghiera che vi hanno predisposto a fare festa. 

Saluto e ringrazio il vostro Parroco don  Giovanni, i fedeli tutti che si prodigano per il servizio offerto alla comunità, il Sindaco e le autorità qui convenute. 

Santa Rosa ci insegna a consegnarci tutti nella mani di Dio affinché Dio sia il nostro tutto! I biografi che riportano le notizie sulla sua vita ci raccontano che Isabella Flores – questo era il suo nomein origine – era discendente da una nobile famiglia, decima di tredici figli. Quando questa subì un crollo economico, ella si dedicò con enormi sacrifici al duro e faticoso lavoro manuale per sollevare le sorti finanziarie della sua casa. Fin dalla sua nascita, tuttavia, il suo amore per il Signore fu ciò che Rosa conservò intatto nel suo cuore. All’amore per il Dio seppe unire con mirabile austerità l’amore alla Vergine Maria. Si narra che la sua culla fu contornata da una corona di rose che comparvero prodigiosamente: questo segno divino suggerì ai suoi genitori di assegnarle il nome di Rosa, in relazione alla preghiera mariana del Santo Rosario. 

Santa Rosa ci aiuta a riportare nel nostro cuore le gioie celesti. Come era rapita, santa Rosa, dalle gioie della vita celeste! Il suo cuore era fatto per loro: lo aveva capito e, nel corso della vita, vi ritornava spesso, quasi a pregustarle e a lasciarsi formare dalla contemplazione di esse.

Questo ci suggerisce che si diventa ciò che si guarda e si contempla, ciò che si desidera e a cui si aspira. Santa Rosa è divenuta Cielo per aver contemplato e desiderato le gioie della vita celeste. E, divenendo Cielo, ha reso più bella anche la vita di questo nostro povero mondo.

Se al nostro passaggio non rimane una qualche luminosità del Cielo di Dio, ciò avviene perché non amiamo, non guardiamo, non aspiriamo alle gioie della vita celeste.  La terra ha bisogno del Cielo! Questa casa che è il mondo anela alla casa che è Dio! E noi siamo chiamati a rendere presente su questa terra e in questo mondo il Cielo di Dio. 

La pagina evangelica che abbiamo ascoltato ci aiuta a riflettere sulla realtà del Regno dei cieli. Esso rappresenta il cuore del messaggio che Gesù ha insegnato in parole e gesti. Dopo il grande discorso della Montagna, i miracoli di guarigione e l’invio in missione dei discepoli, Matteo ci offre una serie di parabole narrate da Gesù in cui si fa spazio la predicazione della prossimità del Regno dei Cieli. Lo fa mostrando, anzitutto alla sua generazione, e così anche a noi, il pericolo della durezza di cuore che crea opposizione all’accoglienza del Vangelo. L’uso delle parabole è la testimonianza dell’incapacità di comprendere e, insieme, della necessità di mettersi in gioco per capire. A cosa paragona Gesù il Regno dei Cieli? Ad un tesoro prezioso nascosto nel campo che un uomo trova; pieno di gioia, vende tutti i suoi bene e acquista quel campo. E poi ad un mercante che va in cerca di perle preziose finché non trova quella che ha un valore inestimabile. Sembra davvero poter rileggere la vita di Santa Rosa in questa pagina evangelica. Il tesoro prezioso e la perla preziosa di Santa Rosa sono stati per lei il Cristo che ha scoperto, trovato, desiderato e custodito nel campo del suo cuore, quando ha iniziato la sua opera di servizio verso i poveri indios del Perù. Dedicandosi giorno e notte ad essi, ha scoperto in loro la preziosa presenza di Cristo e in Lui ha trovato quella gioia piena che il mondo non avrebbe mai potuto concederle. Una chiesa povera a servizio dei poveri, è il sogno che Dio vuole realizzare attraverso la nostra cooperazione fattiva. In questo senso siamo chiamati a valorizzare ogni proposito pastorale che metta al centro la cura e l’attenzione ai bisogni degli esclusi e di coloro i quali faticano a ritagliarsi uno spazio vitale nella società moderna, troppo concentrata a creare situazioni che favoriscono squilibri economici sempre più evidenti e di difficile contrasto. Occorre recuperare il senso della dignità dell’uomo, a partire dalla valorizzazione dei mezzi e dei modi che gli consentano di consolidare un giusto benessere economico attraverso il lavoro che attua il riconoscimento dei suoi legittimi diritti. L’attenzione alle povertà economiche non sono l’unico campo su cui lavorare: ci sono povertà umane da sostenere, c’è bisogno di donare il nostro tempo per l’ascolto di chi è relegato nel dimenticatoio, occorre recuperare il senso della solidarietà e della sussidiarietà. A noi tutto ciò non sia estraneo. Sentiamo nel nostro cuore quell’anelito di amore che ha spinto Santa Rosa a farsi povera con i poveri, solidale con i bisognosi, misericordiosa con i più meschini. 

Amante di San Domenico, a cui Santa Rosa si è consacrata nel Terz’ordine dei domenicani, ha saputo coniugare il servizio ai poveri, con l’austerità della preghiera. Risulta per noi un modello di vita per recuperare il desiderio di pregare. Com’è bello vedere cristiani, sacerdoti, vescovi, laici e consacrati che sappiamo testimoniare l’amore per la preghiera! Abbiamo bisogno di recuperare la nostra intima relazione con il Signore attraverso un rinnovato impegno al servizio della preghiera. Impariamo a pregare per portare anime a Dio, per offrire a Lui anime che necessitano di consolazione e di sicura speranza. Questa comunità diventi scuola e casa di preghiera dove incontrare Dio e fare esperienza di trasformare la nostra vita nel frutto della preghiera, nel frutto dello Spirito, che come ci ricorda San Paolo “è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé” (cfr. Gal 5,22).

Cari fratelli e sorelle, Santa Rosa da Lima, ispiri una conoscenza più profonda del mistero di Dio, di una familiarità più grande nell’amicizia del Signore. Che cosa potremmo mai ottenere dal cuore di Dio se lo amassimo di più? Chiediamo a Santa Rosa di avere in dono un cuore che ama di più. Amen.