Messaggio per la Visita in Benin – Il sogno del domani

18-28 novembre 2024

18-11-2024

Carissimi,
nei giorni 18-28 novembre p.v., insieme ad una delegazione di sacerdoti della nostra Diocesi e di
fedeli laici già impegnati da anni nel sostenere la vitalità dell’Ospedale in Benin, mi recherò in visita
pastorale per sostare alcuni giorni in quel luogo benedetto dalla grazia di Dio per la presenza di un
presidio ospedaliero che reca sostegno agli ammalati in terra d’Africa.
La mia visita sarà anzitutto motivata da un caloroso e vivo desiderio di esprimere la gratitudine
al Signore per i miei amati predecessori, ai quali non è mancato lo zelo pastorale e la premura di
solidificare la relazione che si è creata da anni con i Vescovi di Porto Novo e con gli operatori sanitari
e i volontari che prestano il loro servizio nell’Ospedale di Dangbo. A cuore aperto vorrei dire grazie
all’indimenticabile Mons. Augusto lauro per aver accolto con lungimiranza profetica il desiderio del
Dott. Carlo Costarella nel lontano 1991 di donare al Benin un presidio ospedaliero che fosse
all’avanguardia. Un lontano miraggio che si è realizzato il 1° ottobre del 1994, quando, il Presule
cosentino si è recato di persona e insieme al Vescovo del luogo Mons. Vincent Mensah, ha celebrato
la Santa Messa di ringraziamento con la benedizione del nascituro padiglione sanitario.
Il mio cordiale ringraziamento è esteso a Mons. Domenico Crusco e a Mons. Leonardo
Bonanno: entrambi non hanno mai fatto mancare il loro supporto economico e pastorale per sostenere
la vitalità dell’Ospedale. Questi si identifica come un Paradiso di sollievo e una fucina di speranza in
un deserto di povertà e di degrado umano e sociale. Proprio in quel luogo angusto, martoriato da
malattie e da frequenti tumulti civili, il Signore ha voluto che sbocciasse una sorgente di acqua
limpida che irrora vita e infonde nel cuore degli abitanti la speranza del domani. Sì, la speranza del
domani! Le testimonianze dei sacerdoti della nostra Diocesi impegnati in missione in Benin sono
caratterizzate da questo luogo comune: gli abitanti di Dangbo non hanno la certezza del futuro e
vivono l’oggi in attesa del domani.
Il sostegno economico che la nostra Diocesi reca annualmente in Avvento e Quaresima è un
monito costante che interpella le nostre coscienze perché il nostro piccolo e indispensabile contributo
generi la speranza del “domani” nella vita dei pazienti. Mi vengono in mente le parole che Paolo reca
ai fratelli della comunità di Corinto, a proposito del valore della colletta per i poveri di
Gerusalemme: “Per il momento la vostra abbondanza supplisca alla loro indigenza, perché anche la
loro abbondanza supplisca alla vostra indigenza, e vi sia uguaglianza, come sta scritto: Colui che
raccolse molto non abbondò e colui che raccolse poco non ebbe di meno” (2Cor 8,14-15).
Ai medici, al personale sanitario e a tutti i volontari, a don Ennio Stamile con la sua
associazione, il mio ringraziamento e il sostegno della preghiera, perché possiate continuare a vivere
tale missione come una vocazione speciale a cui Dio vi ha chiamati.
Vorrei che dalla visita nell’Ospedale del Benin, provvidenzialmente giunto al quarantesimo
dalla sua nascita, nascano nuove iniziative caritative e si dispieghino nuovi propositi missionari.
Vorrei favorire un mutuo scambio di servizio: i sacerdoti del Benin si sentano attratti dal vivere la
loro vocazione nel territorio della nostra Diocesi, e viceversa, i nostri sacerdoti sentano il desiderio
di trascorrere un tempo di servizio in terra d’Africa. Così anche per i nostri cari seminaristi, affinché
rinsaldino il senso dell’universalità della Chiesa e siano abitati dall’unico desiderio di servire l’uomo,
in particolare i poveri e i sofferenti, dove imparare a maturare con convinzione e serietà la vocazione
sacerdotale.
Nel mio cuore porterò le intenzioni di preghiera dell’intera comunità diocesana. Tale visita
sia un tempo in cui poter accogliere l’abbondanza delle benedizioni che il Signore elargirà a piene
mani sui malati e i poveri di Dangbo e nei nostri cuori cresca la certezza di voler mettere in pratica il
Vangelo delle Beatitudini.
Concludo questo mio messaggio con una poesia di David Maria Turoldo, un inno alla
Speranza cristiana, la sola virtù che anima il nostro impegno a sostenere il sogno del domani dei nostri
fratelli e sorelle d’Africa.
“Voi che credete
voi che sperate
correte su tutte le strade, le piazze
a svelare il grande segreto…
Andate a dire ai quattro venti
che la notte passa
che tutto ha un senso
che le guerre finiscono
che la storia ha uno sbocco
che l’amore alla fine vincerà l’oblio
e la vita sconfiggerà la morte.
Voi che l’avete intuito per grazia
continuate il cammino
spargete la vostra gioia
continuate a dire
che la speranza non ha confini”

San Marco Argentano, 01 novembre 2024

† Stefano Rega, vescovo