Te Deum 2024

31-12-2024

Carissimi,
un anno sta per concludersi, un altro sta per iniziare. Di entrambi noi lodiamo il Signore e gli diciamo insieme: Grazie! La nostra preghiera di ringraziamento ponga al centro Cristo, centro universale della storia. Gesù, Dio fatto Uomo, è la nostra salvezza; la sua presenza è il centro della nostra esistenza, e in Lui tutto ciò che viviamo trova il suo senso, il suo vero significato: tutte le situazioni e le circostanze del nostro vivere, anche quelle più dolorose e difficili. Questa sera ri-cordiamo, cioè facciamo memoria nel cuore di quanto Egli ha fatto a nostro beneficio. Fare memoria di Cristo è riconoscere che Dio non ci salva lasciandoci come siamo, ma chiamandoci a conversione, ad uscire dalle nostre infedeltà e ad amarlo con tutto il cuore. In queste ultime ore dell’Anno civile, mentre già abbiamo iniziato la celebrazione della Solennità di Maria Santissima Madre di Dio, noi cantiamo solennemente “Te Deum laudamus”! Ti lodiamo, Signore, per la vita: per avercela donata e conservata; Ti lodiamo per quanto ci hai aiutato a compiere secondo la Tua volontà, e ci hai dato il tuo perdono ogni volta che, pentiti, siamo tornati a Te dopo esserci allontanati; Ti lodiamo per la Parola divina con cui hai illuminato la nostra esistenza e per i Sacramenti con i quali l’hai nutrita e redenta; Ti lodiamo per le gioie e anche per le sofferenze che abbiamo incontrato; Ti lodiamo perché Tu colmi di amore tutta la nostra esistenza, sottoposta alla legge della fatica, del dolore, della malattia e della morte, ma sottoposta ad una legge superiore che è quella della Grazia, dono gratuito che eleva la nostra vita e dà senso nuovo all’esistenza. La lode, allora, diventa anche offerta di noi stessi all’amore che Dio nutre per noi, diventa invocazione: “Manifestati, Signore”! Lascia trasparire il Tuo volto dentro alla nostra vita, al nostro operare, al nostro attendere, al nostro desiderare! “Ogni giorno Ti benediciamo, lodiamo il Tuo nome per sempre. Tu sei la nostra speranza, non saremo mai confusi in eterno”. Tutta la nostra vita, fragile, faticosa, bella e lieta è fondata sulla Roccia dell’amore di Dio! E lo sarà anche quando si chiuderà non un anno, ma la serie degli anni che costituiscono la nostra esistenza terrena. Quello del Te Deum è il canto che si accorda con il Gloria, nel quale preghiamo per implorare la “pace agli uomini che Egli ama” e che Gesù con la sua nascita è venuto a portare nella Notte di Betlemme e nelle nostre notti. Stasera, dunque, ringraziamo il buon Dio, imploriamo il dono della pace per il mondo e guardiamo alla Madre di Dio di cui oggi celebriamo la Solennità per ringraziare e divenire sempre più costruttori di pace. Ognuno, facendo i suoi bilanci, troverà motivi per esprimere il proprio ringraziamento, ma anche per pensare, guardarsi in fondo al cuore e chiedere perdono. Ci raccogliamo in preghiera di lode e di ringraziamento nella solennità di Maria SS. Madre di Dio. Ci dice l’apostolo Paolo nella sua lettera ai Galati che abbiamo ascoltato: “Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio nato da donna, nato sotto la legge, per riscattare quelli che erano sotto la legge, perché ricevessimo l’adozione a figli”. Noi celebriamo questa liturgia per ringraziare Dio che predispose la pienezza del tempo, cioè il tempo maturo per la redenzione dell’umanità. È iniziato il Giubileo dedicato alla Speranza e per tenere il cuore aperto alla speranza dobbiamo essere vigilanti come lo furono i pastori a Betlemme che vegliando, riuscirono ad ascoltare l’annuncio dell’angelo nella notte di Betlemme. Annuncio che li invitava ad andare a Betlemme dove era nato per loro il Salvatore atteso. Vigilare come loro che accolsero l’invito e trovarono – come ci ha detto il Vangelo appena ascoltato “Maria e Giuseppe e il Bambino, adagiato nella mangiatoia”. Siamo dunque chiamati ad essere vigilanti, con l’atteggiamento del cuore e della mente di chi attende il Signore e vive nella consapevolezza che nel Natale si è accorciata la strada che ci porta al Cielo. Guardiamo a Maria, per imparare a dire continuamente sì a Dio, al Verbo che si è fatto carne per venire a salvarci dal peccato e dalla morte e ripetiamo ogni giorno come la Vergine il nostro sì a quel Dio che è amore, pace e che vuole regnare su di noi senza imporsi, ma soltanto mostrandoci amore e misericordia assoluta. Per ripetere questo sì a Dio che ci spinge ad amare gli altri, e a costruire sentieri di pace, occorre ascoltare, la Sua Parola, proprio come faceva la Madre Santissima che “meditava” le cose che accadevano al suo Figlio, facendole entrare nella propria storia, quella che si è trasformata in storia di salvezza. Con l’animo colmo di gratitudine ci disponiamo a varcare la soglia del 2025, ricordando che il Signore veglia su di noi e ci custodisce. A Lui questa sera vogliamo affidare il mondo intero. Mettiamo nelle sue mani le tragedie di questo nostro mondo e gli offriamo anche le speranze per un futuro migliore. Deponiamo questi voti nelle mani di Maria, Madre di Dio, formulando per tutti voi un augurio in forma di preghiera:
Al tramonto dell’anno,
desideriamo innalzare
un canto di ringraziamento a te
che in ogni circostanza sei l’Emmanuele,
il Dio con noi.
Grazie, o Signore,
per i sorrisi gentili e le mani amiche,
le giornate luminose e le notti buie.
Grazie per le preghiere che hai esaudito
e per quelle che non potevano esserlo;
grazie per la salute e la malattia,
le gioie e le difficoltà;
il lavoro e il sudore,
le sconfitte e le lacrime.
Grazie per le persone care con cui abbiamo camminato.
Per chi ci hai messo vicino nelle difficoltà
e per chi ci hai chiesto di aiutare.
Grazie, Signore …
Grazie e perdono!
Perdono per quando non ti abbiamo ascoltato;
per le occasioni in cui non abbiamo amato;
il tempo che abbiamo sprecato e per
il tuo sguardo che non abbiamo cercato.
O Signore,
a te presentiamo, uno ad uno,
i giorni dell’imminente anno,
di cui già conosci il corso.
Donaci la gioia dell’amore,
un cuore vigile,
orecchi attenti,
mani pronte
e mente attiva.
Possano i nuovi giorni essere sazi della tua benedizione.
Amen.

† Stefano Rega