“Un Presepe in ogni casa”
“là trovajeno Maria co Giuseppe e a gioia mia; e’n chillo viso provaieno no muorzo e Paraviso” (Quando nascette Ninno, di Sant’Alfonso Maria de‘ Liguori)
Carissimi,
accogliendo l’invito di tutti i Vescovi italiani circa l’intenzione di coltivare il desiderio di sostenere la promozione del Presepe nelle famiglie, vorrei raggiungere i vostri cuori per esternare la mia viva gratitudine per la lodevole iniziativa.
Il progetto ha come titolo “Un presepe in ogni casa”, e intende sottolineare la bellezza di custodire una sana tradizione che esprime un tratto significativo della nostra cultura. Ci troviamo nel contesto storico favorevole che ci rimanda alla stesura della Regola Bollata avvenuta il 29 novembre 1223 da parte di Papa Onorio III. Nello stesso anno il grande San Francesco d’Assisi, a Greccio inventò il Presepe. La nostra memoria ripercorre 800 anni di storia, nei quali la Chiesa ha saputo tramandare di generazione in generazione, di famiglia in famiglia, il Presepe come immagine plastica che rendesse visibile e tangibile il mistero dell’Incarnazione. Il Verbo che si è fatto Carne ha posto la sua dimora nei nostri cuori. Questa verità di fede è stata tradotta con sapienza dall’arte.
Con stupore e meraviglia ammiriamo le riproduzioni artistiche di Presepi che di anno in anno, nel periodo natalizio, abbelliscono le nostre chiese, le nostre famiglie, i vicoli, le strade, i mercati rionali, i negozi, le scuole e ogni ambiente vitale.
Papa Francesco ha pubblicato lo scorso anno la Lettera Apostolica Admirabile Signum, nella quale ha sottolineato il valore catechetico del Presepe, utile a far emergere visivamente il mistero del Dio “che si è fatto come noi“. L’incarnazione interpella la nostra vita, trasmettendoci l’umiltà e l’amore di un Dio che riduce i tratti della sua onnipotenza nella piccolezza e nella tenerezza del Bambino Gesù.
Vorrei rivolgere questo messaggio lasciando che i vostri occhi vedano materializzarsi il mistero dell’Incarnazione nelle famiglie. Da qui sorge il mio invito perché possiate realizzare nelle vostre famiglie il presepe con rinnovati sentimenti di stupore e meraviglia. Ai bambini la fantasia di pensarlo, insieme ai loro genitori perché ogni casa divenga una piccola Betlemme dove accogliere i viandanti Giuseppe e Maria, dove far nascere il Bambino Gesù, mettendoci in viaggio, quali cercatori di verità come i Magi e i Pastori, sorretti dalla fede, dalla speranza e dalla carità.
Le nostre chiese splendano di bellezza attraverso la presenza del presepe e così ogni luogo dove viviamo la nostra quotidianità sia adorno di segni natalizi e di simboli cristiani che ci accomunano per tradizione e memoria. Non ci spaventi l’incontro con le culture diverse; cogliamo tale occasione per instaurare momenti di dialogo amicale e per imbandire tavole di condivisa fraternità.
Facciamo nostre le parole di Papa Francesco attraverso le quali ci esorta ad andare “fino a Betlemme, per vedere questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere (Lc 2,15): così dicono i pastori dopo l’annuncio fatto dagli angeli… A Dio che ci viene incontro nel Bambino Gesù, i pastori rispondono mettendosi in cammino verso di Lui, per un incontro di amore e di grato stupore. È proprio questo incontro tra Dio e i suoi figli, grazie a Gesù, a dar vita alla nostra religione, a costituire la sua singolare bellezza, che traspare in modo particolare nel presepe“.
Con la speranza di poter accogliere questo mio invito, vorrei concludere citando l’ultima strofa di un testo, Quando nascette Ninno, composto a Nola da Sant’Alfonso Maria de’ Liguori in una notte di dicembre nel lontano 1754. Esso descrive la felicità che si perpetua da quella notte benedetta di duemila anni fa: là trovajeno Maria co Giuseppe e a gioia mia; e’n chillo viso provaieno no muorzo e Paraviso.
Auspico che dinanzi alla meravigliosa e indicibile bellezza del Presepe possiate assaporare il gusto del Paradiso.
San Marco Argentano, 06 dicembre 2023
Festa di San Nicola di Mirra
+ Stefano, Vescovo