Il 43° Convegno delle Caritas, che si è tenuto a Salerno dal 17 al 20 aprile 2023, ha rappresentato un’importante occasione di incontro e riflessione per i direttori e i membri di équipe di 173 Caritas diocesane di tutta Italia.
Il tema “Agli incroci delle strade. Abitare il territorio, abitare le relazioni”, ha richiamato l’attenzione sulla necessità di costruire una comunità solidale e attenta alle esigenze dei più vulnerabili, in un’epoca caratterizzata dalla crescente globalizzazione e dalla frammentazione delle relazioni sociali.
Si è articolato in quattro giorni di incontri, confronti e riflessioni, durante i quali sono stati affrontati cinque nuclei tematici: “prendersi cura”, l’educazione come “realtà dinamica”, sui giovani “capaci di sognare”, su “solidarietà e globalizzazione” e infine sul “costruire insieme futuro”.
Tra i delegati presenti al convegno c’è stato anche Enzo Bova, inviato dal nostro Vescovo mons. Stefano Rega a rappresentare la diocesi di San Marco Argentano – Scalea, il quale si è soffermato sulla necessità di rivolgersi alle periferie “esistenziali e spirituali”, e di testimoniare il Vangelo attraverso l’incontro con le persone.
Bova ha sottolineato l’importanza di non limitarsi a promuovere azioni caritative e umanitarie, ma di ascoltare le istanze umane presenti nei territori e di agire in modo corresponsabile: «Gli incroci delle strade sono periferie non solo fisiche…ma soprattutto le periferie esistenziali. In questi giorni siamo stati invitati alla scoperta che la “gioia che ci prepara il Signore” e ad abitare le sue “infinite periferie” come luoghi reali, ma anche “simbolici e teologici”. Le nostre Caritas parrocchiali, la nostra Caritas diocesana deve andare “ai crocicchi”, per strada incontro alle persone, per incontrare e testimoniare veramente il Vangelo fatto carne»”.
Il direttore di Caritas Italiana ha proposto di attuare un piano di corresponsabilità che preveda il discernimento comune, la coprogettazione e la creazione di reti comunitarie per affrontare le sfide del futuro.
Ad aprire i lavori nei quattro giorni la lectio di don Francesco Picone, vicario generale e moderatore della curia della Diocesi di Aversa. Uno dei momenti più significativi è stato l’intervento di Elisabetta Chiabolotti, che ha raccontato la sua storia di rinascita dopo un male che l’aveva tenuta in coma per un anno. La sua testimonianza ha rappresentato un’importante testimonianza di speranza e di resilienza, che ha ispirato i partecipanti a cercare nuove modalità di intervento e di supporto ai più deboli.
Inoltre, nella tavola rotonda, quattro giovani della Delegazione regionale delle Caritas della Campania hanno portato le loro proposte per una Caritas che sia realmente “giovane” e che “li aiuti a realizzare i loro sogni”, che li “coinvolga di più” perché vogliono “essere allenati alla carità”. Questo intervento ha rappresentato un’importante testimonianza della necessità di coinvolgere i giovani nel lavoro di solidarietà e di giustizia sociale, e di costruire ponti tra le diverse generazioni.
Nel corso del Convegno, sono emerse anche importanti proposte per il futuro delle Caritas diocesane, come la necessità di attuare un piano di corresponsabilità, imparando a discernere insieme, a coprogettare e creare reti comunitarie.
In particolare, è stata sottolineata l’importanza di passare dal fare il bene al volere bene, nella prospettiva dell’annuncio del Vangelo, perché gli altri ci stanno a cuore, ci interessano, e perché chi è amato bene, a partire dai poveri, si ricorda di questo amore e lo trasmette agli altri.
Umberto Tarsitano