Domenica 6 maggio, presso il Santuario – Basilica Maria SS. Incoronata del Pettoruto in San Sosti è stata celebrata la secolare festa della «Cinta». La solenne concelebrazione Eucaristica è stata presieduta da mons. Leonardo Bonanno vescovo della diocesi di San Marco Argentano – Scalea. Hanno preso parte al sacro rito le autorità civili e militari del comprensorio della Valle dell’Esaro. La comunità parrocchiale di San Sosti, come da tradizione, ha recato ai piedi della Madonna del Pettoruto la Cinta (un cesto con delle cordicelle di cere che i devoti conservano durante l’anno nelle proprie abitazioni per accenderle in caso di particolari necessità) che è stata portata da una ragazza della comunità vestita di bianco. Quest’anno è stata scelta Karol che è stata accompagnata dai genitori. Mons. Bonanno durante l’omelia ha sottolineato che la «Cinta» simbolicamente «ci vuol dire che noi formiamo una cordata che ci lega gli uni gli altri da un amore fraterno. Allora questo simbolo, ricco di significato, vuol aiutare la preghiera al Signore tramite l’intercessione di Maria, questa donna che ci ricorda il valore dell’insegnamento di Gesù che è un insegnamento perenne».
«La Madonna – ha detto il Vescovo – è l’esempio per tutti noi, e come dice il papa nell’ultima Esortazione «Exultate in Domino»: lei è la santa tra i santi e attraverso Maria possiamo arrivare più speditamente al Signore».