Il tempo di Avvento dà inizio alla celebrazione annuale del mistero di Cristo: la domenica successiva alla solennità di Cristo Re dell’Universo, noi, Chiesa di Dio pellegrini sulla terra, iniziamo il nostro cammino celebrando un tempo che ha una doppia caratteristica: “ E’ tempo di preparazione alla solennità del Natale, in cui si ricorda la prima venuta del Figlio di Dio fra gli uomini, e contemporaneamente è il tempo in cui, attraverso tale ricordo, lo spirito viene guidato all’attesa della seconda venuta di Cristo alla fine dei tempi”. (Norme generali per l’ordinamento dell’anno liturgico e del calendario, 39: MR p. LVI).
- Nelle domeniche di questo tempo non si possono celebrare solennità locali (anniversario della dedicazione, santo patrono o titolare della Chiesa.
- Nelle domeniche del Tempo di Avvento durante le esequie si celebra la Messa della domenica
- Nelle quattro domeniche di Avvento non si canta il Gloria, perché questo inno angelico risuoni solenne nella notte di Natale.
- Valorizzare maggiormente il momento dell’atto penitenziale. Nella II domenica, quando si parla del battesimo di Giovanni, un’opportuna variante può essere costituita dal rito dell’aspersione con l’acqua benedetta.
- La III domenica di Avvento viene denominata Gaudete (Rallegratevi) che è da molti secoli la prima parola del canto di entrata di questa domenica, che conferisce, a metà del cammino di Avvento, un tono di gioia e di speranza poiché il Signore è vicino. I paramenti possono essere di colore rasaceo.
- In tempo di Avvento l’organo e altri strumenti musicali siano usati con quella moderazione che conviene alla natura di questo tempo, evitando di anticipare la gioia piena della Natività del Signore (OGMR 313).
- L’ uso della benedizione solenne alla fine della Messa costituirà un’ulteriore occasione per sottolineare ancora il tema della domenica, prima di invitare i fedeli a glorificare il Signore con la propria vita, con il saluto di congedo.
- Nel Tempo D’ Avvento l’altare sia ornato di fiori con quella misura che conviene alla natura del tempo, evitando di anticipare la gioia piena della Natività del Signore… L’ornamento dei fiori sia sempre misurato e, piuttosto che sopra la mensa dell’altare, si disponga attorno ad esso. (OGMR 305).
- Infatti sopra la mensa dell’altare possono disporsi solo le cose richieste per la proclamazione del Vangelo; L’Evangeliario dall’inizio della celebrazione fino alla proclamazione del Vangelo; il calice con la patena, la pisside, se è necessaria, il corporale, il purificatoio, la palla e il Messale, siano disposti sulla mensa solo dal momento della presentazione dei doni fino alla purificazione dei vasi. (OGMR 306).
- Nei giorni prossimi al Natale, dal 17 al 24 dicembre, si leggono brani del vangelo do Matteo(cap.1) e di Luca(Cap.1), che propongono gli eventi che precedettero la nascita del Signore. cfr. Ordinamento delle letture della Messa, 94)
- Negli stessi giorni il ricordo della Madre del Signore si fa più frequente. Nel tempo di Avvento, infatti, la liturgia celebra in modo esemplare la beata Vergine, : “” ricorda alcune donne dell’Antica Alleanza, che erano figura e profezia della sua missione; esalta l’atteggiamento di fede e di umiltà con cui Maria di Nazaret aderì prontamente e totalmente al progetto salvifico di Dio; mette in luce la sua presenza negli avvenimenti di grazia che precedettero la nascita del Salvatore”.( Direttorio su pietà popolare e liturgia, 101)
- Nel periodo dell’Avvento, dunque, brilla in modo tutto particolare la vicenda della beata Vergine Maria, alla quale il tessuto celebrativo d’Avvento riserva uno spazio cultuale frequente, in modo che i fedeli possono assumerla come modello per andare incontro al Salvatore che viene, vigilanti nella preghiera, esultanti nella sua lode (cfr. Marialis cultus, 4).
- I Vangeli delle domeniche di Avvento si soffermano su temi particolari: l’attesa vigilante del Signore (I domenica); l’invito alla conversione da parte di Giovanni il Battista (II domenica); la testimonianza data dal precursore a Gesù (III domenica); L’annuncio della nascita di Gesù(IV). (cfr. Ordinamento delle letture della Messa, 93).
- Soprattutto per il tempo d’Avvento è opportuno insistere sulla formazione al silenzio rituale. Così si esprime l’Ordinamento Generale del Messale Romano, al n. 45: “Si deve anche osservare, a suo tempo, il sacro silenzio, come parte della celebrazione. La sua natura dipende dal momento in cui ha luogo nelle singole celebrazioni. Così, durante l’atto penitenziale e dopo l’invito alla preghiera, il silenzio aiuta il raccoglimento; dopo la lettura o l’omelia, è richiamo a meditare brevemente ciò che si è ascoltato; dopo la comunione, favorisce la preghiera interiore di lode e di supplica”.
Il Vicario Episcopale
Can. Sergio Ponzo