Messaggio di Quaresima del Vescovo

Con l’austero rito delle Ceneri, che la Chiesa continua ad imporre sul capo dei suoi figli chiamandoli a conversione, è iniziato mercoledì il tempo quaresimale, tempo di prova della nostra fede, che dovrà nutrirsi di più intensa preghiera, accompagnata da spirito penitenziale e da feconda carità.

Il messaggio cristiano che si riassume nel binomio: “Convertiti e credi al Vangelo” è sempre lo stesso; mentre a noi, figli di questo tempo, viene chiesto di verificare quali nuove risposte esso è capace di suscitare nel nostro animo.

Il Signore continua a dirci: “Io non voglio la morte del peccatore ma che si converta e viva”. (Ez. 18,23).

E ciò in virtù della dignità dell’essere stati battezzati nel nome della Trinità, avendo ricevuto la filiazione divina, condotti dallo Spirito di Dio nei sentieri, spesso tortuosi, della vita, per portare la buona novella del Signore Gesù. Sorprende che quello stesso Spirito, ricevuto con il battesimo da Giovanni, possa condurre Gesù nel deserto, dove avviene il confronto con Satana.

Nemmeno il figlio di Dio cioè è sottratto alla prova (immaginiamo noi!) al contrario per l’uomo l’esistenza è costantemente messa alla prova.

Satana in definitiva suggerisce al Signore di percorrere una via messianica conforme alle attese popolari perché sia accettato come Messia.

Da fonti storiche del Nuovo Testamento sappiamo che numerosi fanatici sobillavano il popolo invitandolo a recarsi nel deserto perchè Dio avrebbe ripetuto il prodigio della manna ed altri ancora!

Dal brano evangelico di Luca, che riascolteremo la prossima domenica (Prima di Quaresima) sappiamo che non dobbiamo conformarci nemmeno noi alle attese del popolo per essere bene accetti, ma attenersi alla parola di Dio, che sazia più del pane.

La potenza di quella Parola ci è donata per amare e servire e non per per avere benessere e potere, onde farsi valere. Come Gesù ha affrontato il demonio con la stessa arma di Adamo, la fede nella Parola Padre, anche se Gesù sarà ancora tentato dai suoi discepoli, da Pietro e dagli altri. Così tentazioni, dubbi, incertezze saranno per i cristiani di sempre, chiamati ad “indossare – secondo Paolo – le armi della luce”.

Sarà sorprendente notare come, a conclusione del racconto Lucano, il demonio si allontanò da Gesù «per ritornare nel tempo fissato». La prova infatti si riproporrà nella vita di Gesù, così come in noi, opera dello stesso demonio. Le tentazioni non si possono evitare, si attraversano e rappresentano il terreno accidentato lungo il quale la nostra fede è chiamata a maturare e a dare frutto.

Nei giorni scorsi una delegazione  diocesana formata da alcuni componenti dell’Associazione San Benedetto Abate con sede a Cetraro, di cui è responsabile don Ennio Stamile, si è recata nella Diocesi di Porto Novo in Benin dove è stato realizzato un Centro Dialisi all’interno dell’Ospedale, nato oltre trent’anni fa per la generosità dei nostri fedeli.

E’ un ulteriore segno della nostra Chiesa particolare verso quella in terra d’Africa. Quest’ultima iniziativa risulta essere un servizio sanitario di estrema necessità inesistente in tutta la Provincia di Porto Novo e per questo è stata assai apprezzato dal nuovo confratello vescovo mons. Aristide Gonsallo.

Pertanto voglio sperare che i presbiteri e le nostre comunità vivano questo tempo quaresimale in comunione con tutta la Chiesa che prega, si esercita nelle opere di penitenza e nella solidarietà verso i fratelli per affermare il primato della vita secondo lo Spirito e non lasciarsi travolgere dalla mentalità di questo mondo.  

† Leonardo Bonanno, Vescovo

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