Domenica delle Palme

Quel ramo di ulivo simbolo della pace tra noi

La celebrazione presieduta dal Vescovo Stefano Rega

di Umberto Tarsitano

A San Marco Argentano il Vescovo mons. Stefano Rega ha benedetto le palme e gli ulivi in Piazza San Marco, seguita da una processione fino alla Cattedrale di San Nicola di Mira, dove ha presieduto la Celebrazione Eucaristica.
Il Vescovo mons. Stefano Rega ha voluto condividere alcune riflessioni sul significato dei ramoscelli di ulivo e sulla pace.
Il ramoscello di ulivo è stato per molto tempo un simbolo della pace. Nella Bibbia, il ramoscello di ulivo compare per la prima volta come simbolo della pace dopo il diluvio universale. Quando la colomba torna dall’arca di Noè con un ramoscello di ulivo nel suo becco, questo rappresenta la fine delle acque del diluvio e la promessa di Dio di non distruggere più la terra con le acque. Da allora, l’ulivo è diventato un simbolo di speranza, di pace e di rinnovamento.
Prendere un ramoscello di ulivo significa assumersi l’impegno per la pace; significa impegnarsi a lavorare per la pace, a fare la propria parte per costruire un mondo migliore e più giusto. Prendere un ramoscello di ulivo significa anche assumersi la responsabilità di promuovere la pace, di essere un costruttore di pace nella propria famiglia, nella propria comunità e nel mondo.
La pace non è solo l’assenza di conflitto, ma anche la presenza di giustizia, di equità e di amore. Non possiamo promuovere la pace se non lavoriamo per la giustizia sociale e per l’uguaglianza. Dobbiamo essere disposti a riconoscere le ingiustizie, a combattere le discriminazioni e a promuovere l’inclusione. Solo così possiamo costruire una pace duratura e significativa.
Ma la pace non è solo un impegno esterno. La pace deve nascere anche dentro di noi. Dobbiamo essere in pace con noi stessi, con gli altri e con Dio. Dobbiamo imparare a perdonare, a chiedere perdono e a lasciar andare le offese. Dobbiamo imparare a rispettare le diversità e a cercare il bene comune. Solo così possiamo essere veri pacificatori.
E questo ci porta al significato della passione. La passione è un sentimento profondo, un’energia che ci spinge a fare qualcosa con tutto il nostro cuore e la nostra anima. Quando siamo appassionati, siamo pronti a dare tutto per ciò che amiamo. Ecco perché Dio ha passione per noi. Dio ci ama così tanto che è disposto a dare tutto per noi. Gesù è venuto sulla terra per morire per i nostri peccati e per offrirci la salvezza. Questo è il massimo atto di amore e di passione.
Ma la passione non riguarda solo Dio. Anche noi siamo chiamati ad avere passione, ad amare con tutto il nostro cuore e la nostra anima. Dobbiamo essere appassionati nel nostro impegno per la pace, nel nostro desiderio di costruire un mondo migliore e più giusto. Dobbiamo essere appassionati nella ricerca della verità, nella promozione della giustizia sociale e nella protezione dell’ambiente.
La passione ci dà la forza di andare avanti anche quando incontriamo difficoltà. Ci dà la motivazione per non arrenderci di fronte alle ingiustizie e alle avversità. Dobbiamo essere appassionati nella nostra fede e nella nostra relazione con Dio. Dobbiamo avere passione per la preghiera, per la lettura della Bibbia e per la partecipazione alla vita della Chiesa.
Dobbiamo assumerci l’impegno per la pace e lavorare per costruire un mondo migliore e più giusto. Dobbiamo essere appassionati nella nostra fede, nella nostra ricerca della verità e nella nostra relazione con Dio.
Infine, dobbiamo ricordare che Dio ha passione per noi. Dio ci ama così tanto che è disposto a dare tutto per noi. Gesù è venuto sulla terra per morire per i nostri peccati e per offrire la salvezza. Questo è il massimo atto di amore. Dobbiamo ricambiare questo amore con la nostra passione per Dio e per la sua volontà.
Che questo ramoscello di ulivo ci ricordi sempre il nostro impegno per la pace e la nostra passione per la vita, per la verità e per Dio.

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail