Il messaggio alla Diocesi

Mons. Rega: «San Marco una presenza viva nella città e non solo un ricordo del passato»

La Vigilia della festa del Patrono

di Umberto Tarsitano

È stata celebrata con grande solennità la vigilia della festa di San Marco Evangelista, Patrono della diocesi di San Marco Argentano – Scalea. Alle 17:30 il corteo dei sindaci dei Comuni della Diocesi e delle autorità civili e militari da Palazzo Santa Chiara si sono recati alla Chiesa di San Marco Evangelista dove alle 18 ha avuto luogo la solenne partenza del venerato simulacro del Santo Patrono e la processione verso la Cattedrale. Alle 18,30 sono stati celebrati i primi Vespri Pontificali solenni, presieduti da mons. Stefano Rega, nostro Vescovo, con la partecipazione del Capitolo della Cattedrale.
Durante la cerimonia il Vescovo ha rivolto un messaggio alla Città e alla Diocesi. Si è svolto anche il rito dell’offerta dell’olio da parte dei comuni di Maierà e di Orsomarso e dell’accensione della lampada votiva al Santo Patrono.
Il sindaco di San Marco Argentano, Virginia Mariotti ha consegnato al Santo le chiavi della Città.
L’omelia del Vescovo durante i Primi Vespri si è concentrata sull’importanza di un rapporto personale con Gesù Cristo.
«San Marco Evangelista è una presenza viva nella città, non solo un ricordo del passato. Il Vescovo ha parlato del significato del messaggio dell’evangelista e del desiderio che i fedeli diventino “veramente figli di Dio”. Ha sottolineato l’importanza di costruire una convivenza più cordiale e pacifica, incentrata sul bene, sulla giustizia e sulla verità.
Noi affidiamo a lui le chiavi della città, lui invece ci affida la Chiave che apre tutte le porte, il Vangelo, Parola di vita.
Cari cittadini, cari “figli spirituali di San Marco”, vi invito a seguire più seriamente e più fedelmente Cristo costruendo ogni giorno una convivenza più cordiale e pacifica, ordinata al bene, alla giustizia e alla verità, questa città e tutte le città della nostra diocesi siano sinonimo di incontro e dialogo col mondo».
Il Vescovo ha invitato i fedeli a seguire Cristo più seriamente e fedelmente, ricordando loro che la fedeltà a Cristo ha un costo, come dimostrano i tanti martiri e le vittime perseguitate della fede. Ha incoraggiato i fedeli a sviluppare un’intima relazione con il Figlio di Dio, a “rimanere” con Lui, poiché questo è l’inizio del vero discepolato.
Il Vescovo ha anche sottolineato la necessità di un incontro personale con Gesù Cristo, sottolineando che Gesù non è un’ideologia o una scelta etica. Egli è l’umanità di Dio, qualcosa al di là delle possibilità umane. San Marco Evangelista ci insegna che per seguire Cristo dobbiamo portare la nostra storia, le nostre ferite e la nostra fragile volontà di bene.
E’ seguita la Santa Messa  in suffragio di mons. Augusto Lauro, vescovo della nostra diocesi dal 1979 al 1999. Mons. Rega ha ricordato il suo predecessore, che ha conosciuto nei primissimi giorni di ministero tra noi, di cui si conserva un caro ricordo da parte del clero e dei fedeli laici, per lo zelo apostolico portato avanti con grande umanità e umiltà.

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