Tortora. Mons. Rega benedice la nicchia dedicata alla Vergine

Undici anni di Stella Maris , la devozione è intensa

“Maria ci indica la rotta per il nostro essere quotidiano fatto di bene e pace”

di Giuseppe Miraglia
La beata Vergine Stella del Mare ha la sua nicchia all’interno dell’omonima chiesa di Tortora marina. A benedirla, lo scorso 22 agosto 2023, S. E. Rev. monsignor Stefano Rega, vescovo della Diocesi San Marco Argentano – Scalea nel corso della celebrazione della Santa Messa che ha presieduto in occasione del suo undicesimo anniversario. La comunità parrocchiale di Tortora ed i suoi numerosi ospiti estivi anche quest’anno hanno vissuto intensamente la solennità estiva che, come accade oramai da anni richiama sulla costa tortorese tantissimi devoti.
La sacra effige è stata donata alla Parrocchia Santo Stefano protomartire dai gestori balneari, che la considerano quale stella polare per la gente di mare, ciò ha pertanto portato ad una grande devozione alla Madonna per come già avviene in molte comunità costiere formate da operatori marittimi.
L’opera rappresenta l’immagine di una Madonna che veglia sui suoi figli, è una stella che brilla in cielo, “colei che conduce mostrando la direzione”. L’idea della Stella Maris a Tortora nasce dal sacerdote Don Antonio Pappalardo all’indomani del suo insediamento in parrocchia, così per dare alla chiesa del quartiere marina, una effige che richiamasse alla sua intitolazione. Il 22 agosto si è tenuta dunque la conclusione della peregrinatio Mariae che ha visto accompagnare il sacro simulacro sin dal 4 agosto negli stabilimenti balneari della cittadina. Da tradizione infatti, si realizza un cammino pastorale che coinvolge una moltitudine di credenti, a testimonianza che la fede non va in ferie e Maria nostra madre, mediatrice di grazia divina ci indica la rotta da seguire per il nostro vissuto.
I gestori dei lidi hanno accolto con premura e zelo la statua, adornando a festa i lidi in segno di speranza e devozione insieme ai loro ospiti, i quali anche in questo periodo ricercano assistenza religiosa e trovano benefici spirituali, i collaboratori parrocchiali ed i cori hanno contribuito a rendere più decoroso il percorso mariano.
Una traversata via mare toccando i lidi che in queste settimane l’hanno ospitata, ha accompagnato la Madonna in piazza Stella Maris dove, si è tenuta la concelebrazione eucaristica. Al termine, la sacra effige è stata ricondotta in chiesa nella sua nuova collocazione, creata da due artigiani di Bonifati, Giannino e Leandro Mercorelli. Le celebrazioni sono state partecipate dalle autorità civili e militari del posto, presente il vice parroco Don Leonardo Grisolia e Don Cataldo Letizia, cappellano militare della Scuola allievi Carabinieri di Taranto. A presiedere la concelebrazione il vescovo Rega. Don Antonio Pappalardo nel suo indirizzo di saluto, ha voluto ribadire il valore che hanno i segni per i cristiani, e non ha potuto fare a meno di rammentare con gioia e commozione all’assemblea presente in piazza, come negli anni scorsi, Don Stefano Rega avesse già partecipato alla peregrinatio sotto altre vesti, oggi invece è presente in qualità di Vescovo diocesano, ciò può essere inteso quale segno, proprio come quello che la patrona dei balneari ci indica nel chi dobbiamo seguire, senza timori e dubbi. Significativa l’omelia del vescovo, che ha delineato l’essenza della figura di Maria, quale testamento dell’amore che Cristo nutre verso di noi: Siamo qui per accogliere Maria, per accogliere il suo amore. Per questo dobbiamo sentire più vivo dentro di noi il bisogno di ringraziare il Signore, nel dono sublime dell’Eucaristia, perché ci ha dato, come nostra madre, Maria. Ce l’ha donata con tutte le delicate e intense vibrazioni del suo amore materno. Forse ringraziamo poco il Signore Gesù, forse non lo abbiamo mai ringraziato per questo dono, per questo suo ultimo dono – vero testamento d’amore – che egli vuole consegnare al cuore di ciascuno di noi. Ringraziamo Gesù perché ci ha donato e continua a donarci Maria, e con Maria il suo amore materno. Nello stesso tempo, carissimi, la nostra preghiera non sia soltanto di supplica, di richiesta delle tante grazie di cui sentiamo di avere bisogno, ma sia innanzitutto una preghiera fatta di ammirazione, di vera e propria contemplazione. Lei è stata chiamata ad essere non solo la madre di Veramente quella di Maria è una maternità unica in tutta la storia del mondo, perché tale maternità ha gli stessi confini dell’umanità intera. L’ormai consolidata festa della Madonna Stella Maris nasce dalla vostra generosità: l’offerta della statua che qui veneriamo è frutto del vostro cuore, è frutto della vostra generosità. Posso testimoniare la bellezza della peregrinatio per averla vissuta personalmente l’estate che ha preceduto la mia consacrazione episcopale. Sono giorni di grazia, scanditi da preghiera, confessioni, celebrazioni eucaristiche e preghiera di compieta nei lidi del litorale tortorese; giorni dedicati alla devozione mariana. Momenti che il Signore ci dona per riscoprire la fede in Lui, per riporre speranza e fiducia nel suo cuore di Padre, per gustare l’amore e la dolcezza della Vergine Maria. Tra i tanti significati che si attribuiscono al nome di Maria, vi è quello di “Stella del Mare”. Un titolo che si è diffuso nella spiritualità devozionale e che ci fa celebrare il candore e la purezza di Maria. La stella che evoca lo splendore della Vergine, ci invita a sollevare i nostri occhi al cielo. Guardiamo al cielo per avere occhi nuovi sull’umanità! Se guardiamo al cielo e pensiamo a Dio come lontano forse non abbiamo ancora ben compreso il Vangelo. Se pensiamo che la nostra vita sia felice solo se saliamo di grado, di economia e potere, significa che non abbiamo compreso la buona notizia. Dio stesso, con il dono del suo Spirito, ci aiuta nel cuore e nella mente a capire e a vivere la stessa vita di Gesù, così da poter sperimentare con gioia che possiamo essere anche noi in cielo, ma con i piedi per terra. Per “alzare” la nostra vita non serve che ci distacchiamo dal prossimo, ma lo amiamo ancora di più come e con Gesù. Le stelle del cielo erano per i naviganti i punti di riferimento e la bussola per orientare le traversate in mare. In questo senso la Stella Maris è per tutti noi segno sicuro che orienta il cammino. La Madonna ha assunto il compito di guidare i nostri cori all’incontro con il Signore. Maria indica sempre la strada che ci conduce a Gesù. I Vangeli non riportano mai episodi della vita di Maria slegati dalla presenza del suo amato Figlio. La madre di Gesù rappresenta dunque tutto il popolo d’Israele e tutta l’umanità che implora gioia per il popolo che non ha vino. Maria nella sua funzione materna ci insegna ad avere viscere di madre che si preoccupano di chi soffre e ha bisogno di aiuto. Interviene e intercede a favore degli sposi invocando l’aiuto del suo Figlio. Maria diventa così la donna coraggiosa che non teme di implorare l’aiuto divino. Lei ci insegna a pregare, talora con insistenza, ci suggerisce di bussare alla porta del cuore di Dio, senza avere il timore di non essere ascoltati. L’umiltà della Madonna è pienamente svelata dalla sue parole: “Fate quello che lui vi dirà”, non quello che Lei ci dice, ma ciò che il Figlio ci rivela. Come Maria, impariamo ad assumere atteggiamenti di umiltà che si rivelano in un servizio da vivere come strumenti che non attirano gli altri a sè, ma li facciano incontrare con la grazia di Dio.

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