A cura della commissione missionaria diocesana

Il ricordo dei missionari martiri «testimoni della fede»

Monsignor Stefano Rega ha presieduto la Via Crucis a Belvedere Marittimo

di Umberto Tarsitano

Il 24 marzo si celebra la 31ª edizione della Giornata dei Missionari Martiri. Questa giornata coincide con l’assassinio di monsignor Oscar Romero avvenuta il 24 marzo 1980, in El Salvador, e commemora il suo impegno nei confronti del popolo salvadoregno, oppresso da un regime che ignorava la sorte dei più poveri e dei lavoratori. La celebrazione vuole ricordare il martirio di tutti i missionari che hanno sacrificato la loro vita in nome della fede.

La Commissione Missionaria Diocesana  ha inviato un sussidio della Via Crucis a tutte le parrocchie. Il 22 marzo alle ore 19 monsignor Stefano Rega presiederà la Via Crucis presso la Parrocchia di Maria Santissima del Rosario di Pompei in Belvedere Marittimo.

Secondo le informazioni raccolte dall’Agenzia Fides, nel 2022 nel mondo sono stati uccisi 18 missionari e operatori religiosi: 12 sacerdoti, un frate religioso, tre suore, un seminarista e un laico. La distribuzione per continente mostra che il maggior numero di martìri si è verificato in Africa, dove sono stati uccisi nove missionari (sette sacerdoti e due suore), seguita dall’America Latina, con otto missionari uccisi (quattro sacerdoti, un religioso, una suora, un seminarista , e un laico), e poi l’Asia, dove è stato ucciso un sacerdote. Negli ultimi anni Africa e America Latina si sono alternate al primo posto di questa tragica classifica: dal 2011 al 2021 l’America Latina è stata prima per otto anni, mentre l’Africa è stata prima per tre anni (2018, 2019, 2021). Dal 2001 al 2021 sono stati uccisi in totale 526 missionari.
L’elenco annuale dell’Agenzia Fides non riguarda più solo i missionari “ad gentes” in senso stretto, ma cerca di registrare tutti i cristiani cattolici impegnati in qualche modo nell’attività pastorale che sono morti violentemente, anche se non espressamente “in odio alla fede”. Per questo si preferisce il termine “martiri” solo nel suo significato etimologico di “testimoni”, per non entrare nel giudizio che la Chiesa potrà eventualmente dare su alcuni di loro. Parimenti, il termine “missionario” è utilizzato per tutti i battezzati, consapevoli che in forza del Battesimo ricevuto, ogni membro del Popolo di Dio è divenuto discepolo missionario. Le poche informazioni sulla vita e le circostanze che hanno portato alla morte violenta di questi 18 missionari ci offrono immagini di vita quotidiana, anche in contesti particolarmente difficili segnati da violenza, povertà, mancanza di giustizia e rispetto per la vita umana. Spesso altre persone che erano con i missionari hanno condiviso la stessa sorte. I sacerdoti sono stati uccisi mentre andavano a celebrare la Messa con la comunità che guidavano, per spezzare quel pane e consacrare quel vino che sarebbe stato cibo e vita per tanti fedeli. Una suora medico è stata uccisa mentre era in servizio presso il centro sanitario della diocesi, pronta a salvare la vita ad altre persone, e chissà quante ne aveva già salvate in passato. Una suora è stata uccisa durante un assalto alla missione. Invece di pensare a salvarsi la vita, è andata a controllare che le ragazze che stavano nel dormitorio fossero al sicuro.

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VIA CRUCIS PER LA GIORNATA DEI MISSIONARI MARTIRI 2023

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