Messaggio del Vescovo alla Diocesi per la Visita ad limina

Carissimi fratelli e sorelle della comunità diocesana, cari sacerdoti, religiosi, religiose, laici e laiche tutte, il prossimo 21 – 27 aprile, il Santo Padre ha convocato i Vescovi della Calabria a Roma per la visita ad limina. L’espressione latina significa «visita alle soglie – cioè alle tombe – degli Apostoli», e sta ad indicare un particolare pellegrinaggio che tutti i vescovi del mondo, in genere ogni cinque anni, sono tenuti a compiere recandosi a Roma; un pellegrinaggio che ha il sapore di un ritorno alle sorgenti.
Per l’occasione avrò la gioia di poter incontrare personalmente Papa Francesco per recargli notizie sulla nostra amata chiesa diocesana. Sarò foriero dei doni spirituali che in abbondanza ho raccolto in questo mio primo anno in mezzo a voi come Pastore. La situazione della nostra Diocesi sarà presentata anche ai diversi dicasteri della Curia romana per essere esaminata in ragione del ruolo e delle specifiche competenze. A tal proposito, sento il dovere, in questa circostanza, di ringraziare il Vicario e tutti i responsabili degli Uffici di Curia o di ambiti pastorali per la collaborazione prestata alla redazione di tale sintesi.
La visita ad limina Apostolorum, secondo la definizione del Direttorio, è realizzata da tutti i Vescovi che presiedono nella carità e nel servizio alle Chiese particolari in ogni parte del mondo, in comunione con la Sede Apostolica. Ha un preciso significato e cioè: il rafforzamento della loro responsabilità di successori degli Apostoli e della comunione gerarchica con il Successore di Pietro e il riferimento, nella visita a Roma, alle tombe dei Ss. Pietro e Paolo, pastori e colonne della Chiesa Romana. Essa rappresenta un momento centrale dell’esercizio del ministero pastorale del Santo Padre: in tale visita, infatti, il Pastore Supremo riceve i Pastori delle Chiese particolari e tratta con essi questioni concernenti la loro missione ecclesiale.
I momenti fondamentali della visita ad limina saranno:
il pellegrinaggio e l’omaggio alle tombe dei Principi degli Apostoli;
l’incontro con il Santo Padre;
i contatti con i Dicasteri della Curia Romana.
Agli aspetti meramente canonici che ne descrivono la sua fisionomia, mi sta a cuore affiancare la messa in rilievo della natura teologica della visita. Essa, infatti, non potrà prescindere dal mettere al centro la compenetrazione reciproca e necessaria tra chiesa universale e chiesa locale, al cui centro unificatore è posto il ruolo del ministero petrino con il quale si celebra la comunione dell’Eucaristia. I singoli sacerdoti celebrano l’Eucaristia in unione con il loro vescovo, il quale è il loro collegamento con la catena della tradizione cattolica e questa catena è — secondo il personalismo radicale del cristianesimo — una catena personalizzata e sacramentale: la successione apostolica.
Da questa nota teologica si evince che la visita ad limina rappresenta una realtà concreta della Chiesa, una, santa, cattolica e apostolica, espressa nel legame tra la chiesa universale e la chiesa particolare, significativamente mostrata dall’unità dei Vescovi con il Papa.
La solenne occasione della visita avrà dunque lo scopo di confermare la nostra fedeltà assoluta e incondizionata al Santo Padre, intensificando il nostro amore obbediente alla Chiesa, nell’impegno dell’annuncio della Parola di salvezza a tutte le genti.
Per tutto quanto ho appena espresso, chiedo ai singoli e a tutte le comunità parrocchiali di accompagnare questo importante momento di vita ecclesiale con la preghiera, perché in esso si ravvivi il nostro legame con il Papa Francesco e con la Chiesa universale.
Lo Spirito Santo riempia di grazie celesti le comunità parrocchiali e favorisca incontri inaspettati ed arricchenti. Rinvigoriamo la nostra adesione ad essere chiesa in uscita, chiesa missionaria, segno di speranza, testimonianza credibile di accoglienza, prossimità, vicinanza, solidarietà e carità. Tutte queste caratteristiche si riflettono in un contesto storico nel quale non si può nascondere la nostra apertura alle sfide culturali che innescano continui processi di cambiamento, di rinnovamento e dialogo continuo con le nuove culture, armonizzando con equilibrio gli entusiasmi e le fatiche pastorali che esse comportano.

San Marco Argentano, 16 aprile 2024

† Stefano Rega, Vescovo

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